Differenza tra CAM e LCA
I Criteri Ambientali Minimi (CAM) e il calcolo del Life Cycle Assessment (LCA) sono concetti distinti, ma entrambi sono collegati alla sostenibilità ambientale nei processi di produzione e realizzazione di beni e servizi.
Criteri Ambientali Minimi (CAM): sono standard o requisiti minimi stabiliti per garantire che prodotti, servizi o opere rispettino determinati criteri ambientali. Sono spesso utilizzati nelle procedure di appalto pubblico per guidare le scelte verso prodotti più sostenibili. Ad esempio, potrebbero specificare requisiti relativi ad efficienza energetica, materie prime sostenibili o altri aspetti che riducono l’impatto ambientale.
Life Cycle Assessment (LCA): è una metodologia analitica utilizzata per valutare l’impatto ambientale di un prodotto o servizio lungo l’intero ciclo di vita, che include la produzione, l’uso e lo smaltimento (EN15804+A2).
In sintesi, mentre i CAM stabiliscono standard minimi che i prodotti o servizi devono soddisfare per essere considerati conformi a criteri ambientali, (EPD materiali, % materiali riciclati, ecc…) l’LCA è uno strumento analitico che fornisce una valutazione dettagliata dell’impatto ambientale di un’intera attività o processo. In molti casi, i CAM possono richiedere o incoraggiare l’uso dell’LCA come strumento di valutazione.
I CAM rappresentano quindi un adempimento normativo (debole ed incompleto) di incoraggiamento a un approccio LCA, ma NON è la stessa cosa. Appare anzi, come l’introduzione di tale criterio abbia appesantito, invece che snellito, l’intero apparato burocratico degli appalti pubblici, avendo una illegittima ma reale scarsità di impiego (39,6% in appalti pubblici – fonte ISTAT).
Metodologia LCA
La domanda forse più importante è: “Cosa sono davvero questi CAM, e come essi comprendono o non comprendono la metodologia LCA di analisi di impatto ambientale dell’edificio?”
Il Life Cycle Assessment (LCA) è una metodologia analitica e sistematica che valuta l’impronta ambientale di un prodotto, servizio o edificio, lungo il suo intero ciclo di vita. L’analisi di Building LCA e GWP (Global Warming Potential) che elaboriamo, avviene per mezzo dell’utilizzo di un software accreditato e di un dataset conformi alle norme ISO 14040/14044 o EN 15804+A1/A2, L’EN 15804+A2 è uno standard europeo che riguarda la valutazione ambientale dei prodotti da costruzione. La sigla “EN” indica che si tratta di uno standard europeo conforme alle norme stabilite dal Comitato Europeo di Normalizzazione (CEN). In sostanza, l’EN 15804+A2 fornisce le specifiche per la dichiarazione ambientale dei prodotti da costruzione secondo una metodologia di valutazione del ciclo di vita, contribuendo così a standardizzare e rendere comparabili le informazioni sull’impatto ambientale di diversi prodotti utilizzati nell’edilizia, in Europa e nel Mondo.
Nell’analisi del ciclo di vita (LCA), le fasi indicate solitamente sono:
Cradle to Gate
Cradle to Site
Cradle to Grave
Cradle to Cradle
Ecco una breve spiegazione di ciascuna:
Cradle to Gate (dalla culla al cancello): questa fase considera l’intero ciclo di vita di un prodotto, dal suo concepimento (culla) fino al punto in cui il prodotto lascia il cancello dell’azienda produttrice. Include le fasi di estrazione delle materie prime, produzione, trasporto e distribuzione.
Cradle to Site (dalla culla al sito): questa fase estende l’analisi “Cradle to Gate” considerando gli impatti durante la fase di costruzione o installazione del prodotto nel sito specifico. Include trasporto, montaggio e tutte le attività legate all’integrazione del prodotto nell’ambiente di destinazione. In questa fase di analisi viene enfatizzata l’incidenza del trasporto, direttamente proporzionale al tipo di trasporto utilizzato e la distanza dal cantiere.
Cradle to Grave (dalla culla alla tomba): in questa fase, l’analisi copre l’intero ciclo di vita del prodotto, compresi l’utilizzo, la manutenzione e la fine della vita utile del prodotto. Si concentra sugli impatti ambientali durante tutte queste fasi, compreso lo smaltimento o il riciclo alla fine della vita.
Cradle to Cradle (dalla culla alla culla): questa fase promuove un approccio progettuale che mira a rendere i prodotti completamente riciclabili o riutilizzabili alla fine della loro vita. Invece di considerare la fine della vita come uno smaltimento, l’approccio “Cradle to Cradle” mira a reintegrare i materiali nel ciclo produttivo come nuove risorse.
Ogni fase offre una prospettiva specifica sull’impatto ambientale del prodotto lungo il suo ciclo di vita, aiutando ad identificare le aree in cui possono essere apportati miglioramenti sostenibili.
Con specifico riferimento al comparto edilizio, il framework di analisi fornito dalle EN 15804+A2, fornisce una chiave di lettura di impatti ambientali per categorie di analisi e fasi costruttive A-B-C-D, ovvero:
Fase di Costruzione (A1-A5): impatto ambientale derivante dalla costruzione dell’edificio, con valutazione di impatti durante la fase di approvvigionamento, trasporto, costruzione e/o installazione del prodotto nel sito specifico. Include trasporto, montaggio e tutte le attività legate all’integrazione del prodotto nell’ambiente di destinazione. In termini concreti non è null’altro che l’analisi di impatto ambientale di tutti gli elementi architettonici-strutturali-impiantistici, nonché dei materiali (isolanti, finiture facciate ecc…), dei sistemi costruttivi (tamponamenti, facciate ventilate, finestre ecc…) e dei processi costruttivi del cantiere.
Fase d’Uso e Gestione (B1-B7): analisi di impatto ambientale derivante dall’effettivo uso dell’immobile nel suo stimato ciclo di vita (20-30-60-100 anni). Questa fase include manutenzione, riparazione, restauro, sostituzione dei sistemi costruttivi dell’edificio. Esempio dato dal ciclo di manutenzione, riparazione, sostituzione degli infissi (20 anni) nell’arco del più ampio ciclo di vita dell’immobile (60 anni).
Fase di Demolizione (C1-C4): analisi di impatto ambientale nella fase di dismissione dell’immobile alla fine dello stimato ciclo di vita (60 anni).
Fase di Riciclo (D): analisi di impatto ambientale che considera i benefici potenziali di riciclo/recupero di materiali a fine vita utile. Esempio ne è l’acciaio che può essere disassemblato e direttamente ri-utilizzato in altre strutture, o utilizzato per fusione e riutilizzo in nuovi profili da acciaio riciclato.